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Ricetta del Castagnaccio toscano

Partecipare a Verso la Transizione ed entrare nel “corto” Storie di Transizione mi ha fatto nascere il desiderio di “vivere” il territorio più da vicino: anche finanziando un crowd funding per salvare un metato in Garfagnana dove si essiccano ancora oggi le castagne come 100 anni fa.

Ne ho avuto in cambio “quella” farina di castagne per cucinare il vero castagnaccio toscano. Pensate che lo mangiava mio padre fuori da scuola a Milano nel 1930 comprandone un trancio per 5 centesimi dal “Gigi della gnaccia”, personaggio mitico della Milano storica.

Lui mi insegnò la ricetta e la passione di mio padre per il castagnaccio mi è passata in eredità. Oggi lo preparo coscienziosamente con la sua ricetta “arricchita” nei tempi del benessere con pinoli, uvette passe, scorze di arancio e rosmarino, ma senza la metà di latte che lui sostituiva all’acqua per renderlo ancora più ricco. In vita mi avrebbe bonariamente criticato ma da lassù mi perdonerà senz’altro.

Oggi lo degusto insieme a mia figlia Gaia accompagnandolo con un bicchiere di Obvius Rosso di Salcheto, un Sangiovese biologico donatoci da alcuni amici.

Ingredienti:

500g Farina di castagne
Pinoli 100g
650g Acqua
Olio extra vergine d’oliva
q.b. Sale
Un rametto di rosmarino
Uvette e noci a piacere

Procedimento:

Lavate l’uvetta e mettetela a mollo. Secondo il vostro gusto sfogliate le foglie di rosmarino e tritate le noci. Setacciate la farina per eliminare i grumi, aggiungete una presa di sale e l’acqua poco alla volta, mescolando bene fino a ottenere un impasto omogeneo. Aggiungete i pinoli, le uvette strizzate e le noci.

Preparate la teglia unta con l’olio, versate l’impasto e guarnite aggiungendo ancora pinoli, noci e uvette e il rosmarino. Aggiungete un bel filo d’olio sulla superficie e infornate in forno statico preriscaldato a 200° per circa 30 minuti.

Aspettate che si raffreddi prima di gustarlo come dolce, con della ricotta di pecora, oppure con miele di castagno e accompagnate con un buon vino rosso toscano.