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Da Milano alla Versilia sola andata: che cosa è cambiato.

Tutte le storie sono storie di transizione. Che lo vogliamo o no, la vita è un cammino e i bivi che incontriamo lungo la strada segnano il nostro essere. Questa che state per leggere è la mia storia di transizione, un viaggio di sola andata da Milano alla Versilia. Non è stato così lineare come sembra: vi racconto come tutto è cominciato e cosa è cambiato.

Il panorama mozzafiato sulla Versilia dalla Rocca di Pietrasanta

 

Il legame con la Versilia ha radici lontane, da quando più di trent’anni fa i miei genitori decisero di comprare una casa in campagna alla Pieve di Camaiore. Loro venivano spesso qui a trascorrere il loro tempo libero lontani da Milano, città in cui avevano sempre vissuto e in cui lavoravano.

Anch’io sono nata e cresciuta a Milano, anche se sarei dovuta nascere in Versilia. È qui che ho trascorso tutte le mie vacanze estive: una volta finita la scuola, si facevano le valigie e si passava l’estate in campagna, spesso raggiunti dagli amici di Milano.

 

Io in un piccolo vivaio di Milano alla ricerca del verde

Non ho dubbi sul fatto che nel mio essere ci sia l’imprinting di questo luogo: sento un legame così forte con la Versilia che quando i miei genitori hanno pensato di vendere la casa alla Pieve di Camaiore sono stata io a impedirglielo! Per fortuna hanno cambiato idea, perché da sempre sento che c’è una forte energia che mi lega a questo posto. Sapevo che prima o poi quello che ora è Borgo4case sarebbe diventato più del posto in cui passavo le vacanze, quello che non sapevo è che ci avrei impiegato qualche tempo per realizzare questo sogno.

Quando è arrivato il momento di scegliere l’Università, sono finita per più di tre anni a Imola, distaccamento dell’Università di Bologna, per prendere una laurea in Verde Ornamentale e Tutela del Paesaggio. È qui che sono entrata in stretto contatto con il mondo dell’agricoltura che non conoscevo così bene e la casa in campagna a Camaiore è diventata il laboratorio per i miei esperimenti agricoli.

 

L’orto rialzato, uno dei miei esperimenti di orticoltura

 

La scelta della magistrale è stata un vero bivio: andare al rinomato corso di Venezia per il quale avevo brillantemente passato le selezioni o iscrivermi a Empoli per avvicinarmi a casa e godere di tutti i vantaggi della vita in campagna? È qui che ho capito quanto era forte il mio legame con la Versilia ed è stato il momento in cui mi sono trasferita definitivamente a vivere a Camaiore.

Prima di me, la mia mamma aveva preso la decisione di trasferirsi in Versilia, si era stufata di vivere a Milano e aveva mollato il lavoro per vivere in questo paradiso tutti i giorni. Allontanarsi dalla città con tutto lo stress che causa e intravedere un’opportunità economica in Versilia è stata la scintilla che ha fatto scattare qualcosa dentro di lei. Di conseguenza, anch’io sono venuta a Camaiore dopo la mia parentesi bolognese.

Le avvisaglie di un contatto più stretto con la natura e il bisogno di verde intorno le avevamo avute già a Milano: il nostro balcone era una specie di giungla in mezzo al grigio e già lì sperimentavamo le nostre prime colture seppure in uno spazio ristretto. La stanchezza di vivere in città ha avuto la meglio sulle opportunità infinite che una città cosmopolita può offrire. Ci vuole coraggio a fare una scelta del genere: a Milano c’era tutta la nostra famiglia, gli amici, tutti i servizi, la vitalità e il fermento di un luogo aperto al mondo.

Col tempo apprezzo sempre di più la nostra scelta e questa piccola realtà di campagna. Adesso mi sveglio al mattino e osservo il panorama con le colline, gli uccellini, il nostro gallo in giardino, respiro a pieni polmoni l’aria che non sa di smog, vedo le stagioni che cambiano e tutto questo mi fa stare bene. Amo la vita all’aria aperta e tutti gli ambienti che la Versilia offre, non solo mare ma montagna da vivere, torrenti da guadare, campagna da conoscere e coltivare.

Nonostante a volte la dimensione provinciale e l’assenza del fermento che c’è a Milano mi crei qualche difficoltà, sto apprezzando la vita di paese così pittoresca e divertente e sopperisco a questa mancanza con i viaggiatori che passano di qua – sia col couchsurfing sia ospiti a Borgo4case –: ognuno porta un pezzo del suo mondo qui e lo condivide per creare uno scambio interessante. Nel tempo stiamo rendendo più forti i valori in cui crediamo e si stanno avvicinando viaggiatori che ci assomigliano e che condividono le nostre scelte. Qui è possibile vivere in una dimensione più umana.

Io nell’orto di Borgo4case

Siccome non mi piace starmene ferma, il passo successivo sarà applicare tutto quello che ho imparato al corso di permacultura e spingere sempre più sull’autoproduzione per trasformarlo in realtà concreta quello che finora è stato hobby e sperimentazione. Questa è la mia storia di vita e di viaggio di sola andata: hai anche tu una storia da raccontarmi?